XII Festival Troia Teatro – 3° giornata

Un nuovo giorno, una nuova avventura qui a Troia. Prosegue con successo la XII edizione del Festival Troia Teatro! Gioia, lacrime, passione, divertimento e risate sono le parole chiave della 3° giornata!

«Il pensiero fondamentale della cultura in quanto ad ognuno di noi essa sa porre soltanto un compito: promuovere in noi e fuori di noi la generazione del filosofo, dell’artista e del santo e lavorare così al perfezionamento della natura.» Friedrich Nietzsche

Una giornata permeata da un pubblico sempre più folto che riempie le strade e le piazze per assistere ai numerosissimi appuntamenti itineranti e non sparsi per la cittadina di Troia. L’artista, il suo mestiere, la sua indole, sono posti al centro in ogni performance, da quelle disseminate in strada a quelle dei finalisti selezionati per il Premio Eceplast 2017. Il caldo non fa paura e l’ostinazione dell’organizzazione, degli artisti e degli spettatori viene premiata verso l’imbrunire con l’arrivo del tradizionale vento troiano, anche se meno fresco del solito.

La giornata inaugurata la mattina con la Residenza artistica di Roberto Corradino sul tema del Rito, è proseguita  con i 5 laboratori di formazione previsti quest’anno, che accompagneranno la XII edizione fino alla giornata conclusiva: dall’antichissima arte della realizzazione degli origami all’altrettanto secolare arte della xilografia, un tipo di incisione di immagini e di testi a rilievo, curati entrambi da SubSeri (Federica Casoli e Georgia Herrera), dal laboratorio sul teatro di figura, curato da Trasformazione Animata, a quello di giocoleria, condotto da Flavio BonfittoMichele VaroDario Curci in collaborazione con I Nipoti di Bernardone. Infine il laboratorio itinerante di ricerca sociale curato da Federica Falancia: una vera e propria immersione nella vita locale: video-documenti a luoghi e interviste ai passanti sul tema dell’amore: amore nel passato; amore e magia al tempo di internet e social.

Appuntamento alle 17 per il secondo Talking About della XII edizione: uno degli attori del 2° spettacolo finalista (Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori), Sergio Del Prete ha descritto il lavoro come l’insieme di differenti storie e personaggi estrapolati dai testi di vari Autori, in cui l’attore è al centro di tutto, è anche scenografia. La gabbia dello spettacolo è una metafora volutamente aperta che trasmette un senso di inizio, di liberazione nei confronti anche del pubblico. Roberto Corradino parla del suo spettacolo, il 3° finalista, Conferenza/Nudo e in semplice anarchia, ha sottolineato che nel suo lavoro il Rito deve creare disorientamento e risveglio nello spettatore, essendo partecipazione attiva inversa, ossia minando le condizioni di partecipazione tanto dell’attore quanto del pubblico: il piacere di portare disagio creato in chi ascolta.

Le proiezioni dei cortometraggi finalisti del Festival Internazionale Handmade Doc Fest, curato da Maurizio Borriello, hanno trovato spazio a partire in Piazza Cattedrale dal tramonto in poi: colori, linguaggi, suoni, manualità, territori lontani da noi sono immortalati dalle registrazioni della cinepresa e riproposti dalla luce del proiettore per ribadirci ciò che lega tutti loro, i protagonisti provenienti da diversi paesi del mondo, a noi: una condizione esistenziale divisa, insicura, complessa, inappagata e carica sempre più di domande e  sempre meno di risposte soddisfacenti.

Dalle 20:30 le strade e le piazze si riempiono di arte di strada: dalla tecnica di Improvvisazione di Appiccicaticci alla musica della band di Jim Woohud che propone cover di famosi brani rock internazionali, dalla costante del Fuoco di Mana Performing Arts che disegna nell’aria storie e azioni sacrali leggibili in pochi attimi alla camera oscura ambulante di Nicolas Boria che ci riporta indietro ai primi del Novecento, dalla giocoleria dei clown di Nipoti di Bernardone che intrattengono e divertono adulti e bambini fino alle note anticoncezionali di Frederikk’s one-man band.

La 3° giornata entra nel vivo con altri due spettacoli finalisti:

La performance/esperimento di M2, ideata e realizzata da Dynamis Teatro, cattura il numeroso pubblico presente al Palazzo Vescovile. 7 spettatori volontari vengono scelti dalla Compagnia per iniziare e animare lo spettacolo. Un uomo vestito di arancione con scarponi neri traccia per terra un perimetro grande quanto un metro quadrato, un’area racchiusa da un quadrato avente i lati lunghi un metro, e invita poi i 7 volontari a entrarci uno e due alla volta. Si tratta di un esperimento dettato da una voce femminile fuori campo che echeggiando vibrante richiede ai volontari di affrontare una serie di prove fisiche e di spazio all’interno dell’area suddetta senza uscire dai bordi/confini tracciati. Sembrerebbe un gioco divertente e di intrattenimento in cui l’uomo al di fuori dell’area, il controllore/tutor che ha il compito di far rispettare le regole e di assicurarsi che nessuno varchi la soglia tracciata a terra, inizialmente interagisce amichevolmente con i protagonisti coinvolti, facendoli ridere, divertire e ballare, incorniciando anche l’esperienza con un paio di selfie, il cui scatto finale viene richiesto addirittura ad uno spettatore seduto in prima fila. Poi però le cose cambiano, il tutto si trasforma in un incubo: l’uomo brandisce un manganello e costringe con violenza i 7 malcapitati a restringersi sempre più, provando a dormire uno sopra l’altro, a non cadere e a tenersi uniti all’interno di uno spazio che ora sembra essere molto più ristretto rispetto a prima.

Il 5° spettacolo finalista, Dita di miele, di e con Alessandra Gaeta, lascia la maggior parte del pubblico senza parole, pienamente disorientato: la protagonista è immersa nell’ambientazione tetra e apparentemente desolante della notte del giorno dei morti, il 2 novembre. Come da tradizione pugliese, il rituale della tavola imbandita e la prelibatezza del miele tentano di rievocare con sinistre voci in sottofondo i bisbigli, le ombre e i rumori di chi non è più tra noi dal Regno dei morti per volerne raccontare le possibilità inespresse, le storie non vissute, ciò che avrebbero da dire sul presente e su quanto vissuto da chi morto non è. Due dita si immergono nel vasetto di miele e l’atmosfera cambia: sulla note di “Alghero” di Giuni Russo la protagonista, inizialmente mascherata e con guanti spiritisticamente bianchi, si denuda e da’ sfogo e ritmo al corpo, al movimento e alle sue vibrazioni che evadono “senza voglia di tornare…”. E’ possibile tornare a vivere? Quasi come se chi fu, chi non è più, sia stato semplicemente fuori casa, via, in vacanza: e sarebbe giunto adesso il tempo di rientrare… Un rituale tanto fallimentare quanto catartico per chi lo vive in prima persona: decodificare e abbattere le barriere e i mummificati atteggiamenti, mentali e non, che opprimono il mondo dei vivi per riscoprire con un po’ più di ascolto e cura di sé il senso del mistero che ci circonda, ci penetra, ci unisce tutti.

Il Festival, alla sua 3° giornata, prosegue con la premiazione dello spettacolo vincitore della 1° edizione del “Premio Skantinato“, curato dal nuovo partner Skantinato Cinquantotto Bibliocafè, per i monologhi teatrali di impegno civile e sociale dedicato ai giovani under 25 di Puglia. Lo spettacolo in questione è La prossima volta. Personaggi di una storia della Compagnia Ca.Ba.Pe. di Lucera che mette a confronto, anche talvolta con azzardo, il dramma del totalitarismo nazi-fascista vissuto dagli ebrei, dagli zingari e dagli omosessuali ai tempi della Shoah con il dramma vissuto ai nostri giorni nel Mediterraneo dai migranti. Il tentativo è quello di scuotere la coscienza di chi osserva, di chi assiste inerme, passivamente, nella speranza che venga colto il messaggio di speranza e solidarietà, di umanità intesa, non come individualismo cieco o bieca indifferenza, bensì come fratellanza e comunità, europea e non. Trionfa così la memoria e ciò che ne deriva: rimbombano come cassandrico monito le parole del Premio Nobel Walter Kohn a intervenire sin da subito, senza immobilismi vari, senza dubbi né tentennamenti per non commettere gli errori di ieri, per non nascondersi dietro alla giustificazione del “non sapevo” o del “come avrei potuto fare”.

Un Mare di Desideri della Compagnia Trasformazione Animata, spettacolo di Teatro di Figura, liberamente ispirato a Pulcinella e Il Pesce Magico: continua a incantare i bambini in braccio agli adulti, a bambini del passato che ritornano a essere parte integrante della incantevole e chimerica giostra dei loro cuori invecchiati. La carta è più potente del corpo, il teatro di figura ipnotizza senza cadere nel banale: anima e commuove, rincuorando con tenerezza e familiarità. Grazie, grazie, grazie immensamente!!!

La 3° giornata della XII edizione si conclude infine con il DopoFestival presso lo Spazio X con la voce e le musiche diel musicista Die Mauer. A seguire si è ballato con il Dj Set a cura di Movida Night.

Di seguito il programma della 4° giornata del #TroiaTeatro17:

  • Piazza Cattedrale 11,00 / 13,00 TALKING ABOUT Incontri pubblico/artisti a cura di Francesca Saturnino;
  • Piazza Cattedrale 17,00 / 19,00 TALKING ABOUT Incontri pubblico/artisti a cura di Teatri35;
  • Spazio X Villa Comunale 18,00 / 21,00 APERO’;
  • San Francesco 20,30 – 21,30 – 22,30 ARTE DI STRADA Buskers Frederikk’s one-man band;
  • Piazza S.Basilio 21,30 / 23,00 ARTE DI STRADA Musica CantAutori;
  • Corso 20,30 – 21,30 – 22,30 ARTE DI STRADA Improvvisazione Appiccicaticci;
  • San Giovanni 20,30 – 21,30 – 22,30 ARTE DI STRADA Fuoco Mana Performing Arts;
  • Piazza Pirro 21,30 – 22,30 ARTE DI STRADA Giocoleria I Nipoti di Bernardone (Produzione TDS);
  • In the Middle* – 19,00 – 21,00 – 22,00 PROGETTI SPECIALI Matrici – II°rito di e con Alessandra Asuni;
  • Palazzo Vescovile* – 21,00 CONCORSO – VI° spettacolo;
  • Chiostro San Benedetto – 22,15 CONCORSO – VII° spettacolo;
  • San Domenico – 22,00 – TEATRO DI FIGURA La bella Addormentata Trasformazione Animata;
  • Spazio X Villa Comunale – DOPOFESTIVAL Concerto I Tiro;
  • a seguire Dj Set a cura di Movida Night.