HANDMADE doc fest

Al Festival Troia Teatro arriva Handmade Doc Fest per raccontare il Rinascimento del “fatto a mano”.

Osservare delle mani che creano è come assistere al più ipnotico spettacolo di intrattenimento.

Giovani, belli, creativi, innovatori, inventori. Sono questi i protagonisti di Handmade Doc Fest, la nuova sezione internazionale di film documentari del Festival Troia Teatro.

16 nazioni, 24 film. Filmmaker da tutto il mondo sono stati chiamati a raccolta per raccontare mestieri, saperi, innovazione, conoscenze e tutto ciò che ruota attorno al “fatto a mano” attraverso un’alleanza con chi tutti i giorni usa le proprie mani per creare mondi, oggetti, universi. Infatti Handmade Doc Fest è innanzitutto una piattaforma aperta dove il pubblico, i filmmaker, gli handmaker, i craftman, possono incontrarsi, confrontarsi, discutere e interrogarsi reciprocamente, tessere relazioni e costruire nuovi rapporti di collaborazione. 

Una volta si chiamavano “arti e mestieri”. Sembrava dovessero restare per sempre appannaggio di un passato polveroso. Oggi invece l’handmade spopola anche tra gli under 20. Nuovi talenti si affacciano sul mondo del “fatto a mano” alla riscoperta di pratiche sull’orlo dell’oblio. Non a caso lo slogan della sezione è “handmade is cool”. Per ribadire che dalla riscoperta e dalla valorizzazione del lavoro manuale e artigianale sta di fatto partendo una rivoluzione. La trasmissione di conoscenze millenarie è oggi al centro di un processo di rinnovamento e di riscoperta fuori da steccati e convenzioni. Un vero e proprio Rinascimento in cui gli antichi saperi si mescolano con l’innovazione. Gli artigiani si fanno makers, dialogando anche con chi si occupa di manifattura digitale.

Un mix fertile attivato in collaborazione con Maurizio Borriello – curatore della selezione dei documentari quest’anno in concorso, maestro d’ascia e filmmaker – che ha partecipato lo scorso anno al Festival Troia Teatro con Faber Navalis. L’originale racconto del restauro di una nave patrimonio storico norvegese è stato l’unico film a gareggiare con gli spettacoli teatrali. Un’anomalia che ha suscitato curiosità e dibattito e ha sollecitato la direzione artistica della Festival a dedicare un’apposita sezione a ciò che Borriello voleva dire con il suo documentario. I mestieri antichi si possono apprendere, trasformare e rinnovare. Ma è possibile anche raccontarli, in modo nuovo e accattivante.

Per questo Handmade è aperto a tutti. A chi è semplicemente curioso. A chi ha voglia di scoprire come si possa vivere persino oggi, nel nostro universo 4.0, in un mondo di cose belle, concrete, fatte a mano. A chi è stanco dei soliti spazi virtuali.

Le proiezioni si terranno ogni giorno al Cineteatro, dalle 18 alle 23. La premiazione del film documentario vincitore è prevista per domenica 6 agosto alle ore 19.

Handmade Doc Fest troverà una sua particolare declinazione nei due workshop aperti al pubblico:

  1. Piazza San Marco d’Ecana 16,00 / 19,00 HANDMADE doc Fest – Workshop costruzione Barca, Maurizio Borriello/Manifatture Navali;

  2. Piazza Episcopio – 20,00 / 23,00 HANDMADE doc Fest – Workshop stampa live, Simone Vegro/Collettivo SubSari.

Calendario

Dal 2 al 6 agosto

Cineteatro Cimaglia 18,00 / 23,00 HANDMADE doc fest, a cura di Faber Navalis Productions, direzione artistica Maurizio Borriello

2 agosto

  • Closed by Hand di Silje Ensby – Norvegia durata 7:20;
  • Sekar Arum – Forging the Javanese Gamelan di Maurice Gunning – Indonesia durata 7:26;
  • Long Yearning di Elliot Spencer – Cina durata 24:00;
  • Particles di Jesseca Ynez Simmons – USA durata 5:49;
  • Alien di Morteza Atabaki – Iran durata 13:58;
  • At the Edge of the Cape di Panagiotis Vekris – Grecia durata 23:59.

3 agosto

  • 1953 di Diego Vivanco – Olanda durata 4:15;
  • Résonances di Jean Julien – Korea del sud – Francia durata 44:00;
  • Birth of a Book di Glen Milner – UK durata 1:54;
  • Hair Highway di Alexander Groves – Cina durata 4:28;
  • Folk Cinema – untitled #5 di Mario Calderaro – Italia durata 17:00;
  • The Faglianos – A Family Business di Glen Milner – Argentina durata 2:56.

4 agosto

  • Bandish – Symphony of Souls di Shivangi Mittal – India durata 11:17;
  • The Lady Brushmaker di José Simões – Portogallo durata 3:02;
  • Steinway & Sons – ‘The Grand’ di Glen Milner – Germania durata 2:32;
  • With these Hands di Reza Haeri – Iran durata 30:00;
  • Cinderella di Siavash Rad – Iran/Azero durata;
  • Cuts di Emiliano Mendoza – Messico durata 10:19;
  • Tary Khaneh di Mohammadreza Shams – Iran durata 1:40.

5 agosto

  • Five Senses of Art di  Hesam Dehghani –Iran durata 20:43;
  • Minicu 102 di Sebastiano Messin & Agnese Reitano – Italia durata 13:25;
  • The city of tailors di Filippo Filetti – Italia durata 19:19;
  • A Thousand Hands Ago di Silje Ensby – Norvegia durata 10:30;
  • Let’s our men dance di Hiwa Aminnejad – Iran durata 5:00.

6 agosto

Proclamazione vincitore concorso e proiezione documentario

foto di Sergio De Riccardis